Il tentativo di Silvio Berlusconi di cancellare, con un semplice e illegittimo colpo di spugna, i processi a suo carico e le sue offensive e provocatorie dichiarazioni nei confronti della magistratura, potere autonomo e legittimo dello Stato italiano che nessun governo, per quanto maggioritario in Parlamento, potrà mai violare fin quando sarà in vigore la nostra Costituzione, indicano che, ancora una volta, nei rapporti tra magistratura e politica è stato superato il livello di guardia. I giudici, caro Berlusconi, non sono nè di destra nè, tantomeno, di "estrema sinistra", quando indagano sulle sue eccezionali e straripanti, oltre che di certo oscure, fortune personali. Sono, molto più semplicemente, giudici che cercano di svolgere il loro mestiere e che, se sbagliano, ne pagano le conseguenze, come ha dimostrato con un'esemplare sentenza la Corte di Cassazione. Resta in piedi un problema grande come una casa, la difesa dello Stato di diritto, che nessun potere politico può violare. Contro questi ripetuti, pericolosi e arroganti attacchi, l'impegno mio e del mio partito sarà sempre e comunque a sua difesa.
Ufficio stampa Prc
Roma, 17 giugno 2008.
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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