Lo stato di diritto deve valere sempre, in una repubblica democratica come - fino a prova contraria - è e resta la nostra. Nei confronti dei magistrati, potere indipendente e autonomo dello Stato nei confronti del potere politico, come dei "poveri cristi", e cioè di tutti gli immigrati, extracomunitari e non, rom, zingari o di altra nazionalità diversa da quella italiana che siano. Ecco perchè è inaccettabile che il presidente del Consiglio cerchi di ottenere, con un vero e proprio colpo di mano, se non di spugna, la cancellazione delle cosiddette "leggi ad personam", a partire dal processo Mills, promuovendo quello che dal punto di vista giuridico è 1 "golpe bianco". Viene davvero da dire che il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Quello che è ancora di più inaccettabile, però, è che le stesse destre che cercano di ritagliarsi un diritto su misura - pret a porter, verrebbe da dire con una battuta se la questione non fosse tragicamente seria - sono le stesse destre (Lega Nord compresa, anzi in testa a tutti) che stanno per varare un disegno di legge sull'immigrazione palesemente illegittimo e anticostituzionale. Ai clandestini che verranno colti in "flagranza di clandestinità" nel nostro Paese, infatti, la Pdl e la Lega ma anche il ministro della Giustizia Alfano preparano un pacchetto di norme che comporterà fino a 18 mesi di reclusione, in base al "reato" di trovarsi sul suolo nazionale. Proposte barbare e incivili che, ove mai diventassero norme di legge, prefigurano uno Stato fondato sull'odio e sul razzismo, oltre che palesemente illegittimo, come hanno più volte detto, in questi giorni, autorevoli esponenti del Parlamento europeo. Dunque, ai clandestini che arrivano in Italia - quelli vivi, naturalmente, chè di quelli morti a centinaia nel canale di Sicilia non interessa poco o nulla, al nostro governo - come ai magistrati che svolgono il loro dovere, le destre prefigurano un'unica scelta: fuggire o dimettersi. Contro questa barbarie della civilità e del diritto la sinistra ha il dovere politico e morale di opporsi e lottare, con tutti i mezzi civili, democratici e di massa a propria disposizione.
Ufficio stampa Prc
Roma, 17 giugno 2008.
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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