Registro con gioia e soddisfazione la sanzione ufficiale della vittoria del No, in Irlanda, al referendum sul Trattato dell'Unione e ci congratuliamo, come Prc Dipartimento Esteri, in particolare con i compagni del Sin Fein irlandese, che hanno sostenuto le ragioni del No con coraggio e convinzione, come del resto hanno fatto tutte le forze del Gue e della Sinistra Europea.
Ma con la vittoria del No in Irlanda è evidente l'irrompere sulla scena politica europea di un fatto politico enorme. Si tratta, infatti, di una sonora e giusta lezione per tutti quei teconocrati ed euroburocrati che volevano approvare un testo analogo alla Costituzione europea - testo, voglio ricordarlo, già nettamente bocciato dai cittadini francesi e olandesi - con il misero trucco di non far esprimere e decidere il popolo europeo, ma solo alcuni funzionari, diplomatici e uomini politici "bipartisan" residenti a Bruxelles, Strasburgo e in altre - poche - capitali del continente. Con il decisivo esito della consultazione referendaria irlandese invece viene bocciata l'Europa del liberismo sfrenato, delle banche, dell'aumento dell'orario di lavoro a vantaggio di pochi industriali e a danno di tutti i lavoratori, della demolizione sistematica dello stato sociale e assistenziale, dei poteri (gli euro-burocrati) fortemente condizionati dalle banche e dalle multinazionali, ma anche quello che è solo un nano politico e diplomatico, totalmente e scioccamente asservito alle peggiori e violente politiche di guerra degli Usa. Asservimento che ormai contraddistingue, in modo perfettamente bipartisan, le "grandi coalizioni" che hanno governato la Ue come l'Europarlamento e i vari stati nazionali in questi ultimi anni e che accomuna al millesimo le politiche del Ppe e del Pse.
L'Unione Europea deve essere, e al più presto, profondamente rifondata e rivoltata come un calziono nel senso di una seria, effettiva e concreta immissione di politiche realmente democratiche, popolari e sociali. Solo così si può - oggi come domani - evitare il risorgere del pericoloso egoismi, particolarismi e nazionalismi di ogni genere e natura.
Roma, 13 aprile 2008
Prc Jesi, Circolo Karl Marx
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